domenica 27 novembre 2011

M. WOLLSTONECRAFT, Sui diritti delle donne

M. Wollstonecraft è una pensatrice femminista vissuta nella seconda metà dell' 700. Il suo libro dal titolo Sui diritti delle donne, ci fa riflettere sul ruolo della donna nelle forme sociali e civili che si sono susseguite nella storia. L' autrice sostiene che il mondo maschile ha volutamente creato una certa immagine della donna che trova i suoi  requisiti centrali nella bellezza e  nella propensione al piacere. La donna finisce per essere concepita come mero oggetto di desiderio. Perciò l' uomo ha concretizzato tale immagine del mondo femminile fabbricando donne che potessero soddisfare i suoi appettiti. Si sono create donne fragili, graziose, sensuali, addomesticate attraverso il processo formativo dell' educazione e la collocazione in posizioni sociali periferiche. << La donna è stata creata per essere il giocattolo dell' uomo, il sonaglio che tintinna nelle sue orecchie ogni volta che egli decide di mettere da parte la ragione e svagarsi. >>. L' arroganza dell' uomo, che considera la donna un essere inferiore, proprio come Eva era nata da una costola di Adamo, produce una donna debole, stupida, attenta solo a se stessa, e che utilizza strumentalmente il suo corpo per farsi piacere e per ottenere un temporaneo potere sull' uomo. << In entrambi i casi, una causa simile provoca mancanza di stabilità e spinge alla fuga da se stessi per ricercare piaceri chiassosi e passioni artificiose, fino a quando il trionfo della vanità non sostituisce ogni senso sociale e le caratteristiche dell' umanità si fanno sempre meno visibili. >>. Il sesso femminile subisce un' atrofizzazione dell' intelletto e un eccitazione dei sensi, e si forma un antitesi tra il mondo maschile fondato sulla razionalità, e quello femminile fondato sulla sensibilità. Gli uomini sono ipocriti nei loro gesti cavallereschi verso le donne, perché in realtà essi le considerano come inferiori. Wollstonecraft rivendica i diritti della donna oppressa e soggiogata dall' uomo, mostra la necessità e l' urgenza di una rivoluzione dei costumi femminili e di una nuova concezione dell' amore, non più inteso come gratificazione egoistica, ma come affetto e stima reciproca. Tutte le donne devono avere diritto di coltivare la propria ragione, divenendo così creature morali, madri affidabili, brave cittadine. Riflessioni: La differenza sessuale ( ad esclusione degli attributi corporei ) è veramente naturale o è una forma artificialmente creata dalla civiltà? La donna contemporanea si è totalmente emancipata dai pregiudizi e dalle caratterizzazioni sociali che la configurano come il sesso debole? Se avete voi delle ulteriori osservazioni da fare commentate sotto.

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