giovedì 24 novembre 2011

Luigi Einaudi riflette sul sistema tributario in Italia

Einaudi, economista, politico, giornalista italiano e secondo presidente della repubblica italiana ( 1874-1961 ), ha riflettuto sul sistema tributario italiano. Tra le varie osservazioni ne ritengo importanti tre in particolare. 1) Gli italiani hanno un atteggiamento psicologico pessimista verso il loro sistema tributario, perché nella storia del loro sistema economico hanno sperimentato solo aumenti di tassazione, e quindi  pensano che il progressivo accrescimento delle tasse sia ineluttabile. Perché le tasse aumentano sempre e non solo nei periodi di crisi, cioè quando è necessario un maggior gettito fiscale per dar vita ad una ricostruzione economica del paese? 2) La frode nasce dalla legge, cioè da uno stato che tassa in maniera irrresponsabile, finendo per ridurre persone sul lastrico e in stato di povertà. Perchè si chiedono tasse a persone che si sà che non possono o possono difficilmente sostenerle e finiscono per evaderle o a rubare per mantenersi? 3) Deve esserci una responsbilità reciproca tra stato e contribuente. Lo stato deve garantire una profonda lotta all' evasione fiscale, mentre il cotribuente deve assicurare il pagamento regolare dei tributi. Quali motivazioni possono avere le persone a pagare le tasse in un paese dove i soldi sono mal amministrati da chi governa e dove permane il fenomeno dell' evasione fiscale? Come può funzionare bene uno stato se ciascuno di noi non dà il proprio contributo all' economia statale collettiva ? Cosa ne pensate?

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